Formicidae

Formicidae presenta la struttura e la stessa trama volutamente criptiche: non tutto è espresso in maniera immediata e palese, né i personaggi e tantomeno le ambientazioni. Si tratta di una scelta che potrebbe avere due differenti effetti nel lettore: quello di annoiare - vista la difficoltà di seguire un filo logico - e quella di incuriosire - per capire dove il libro voglia andare a parare. Non è ben chiaro, all'inizio, chi sia il protagonista, in quale ambiente si muova e...
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Formicidae presenta la struttura e la stessa trama volutamente criptiche: non tutto è espresso in maniera immediata e palese, né i personaggi e tantomeno le ambientazioni. Si tratta di una scelta che potrebbe avere due differenti effetti nel lettore: quello di annoiare - vista la difficoltà di seguire un filo logico - e quella di incuriosire - per capire dove il libro voglia andare a parare. Non è ben chiaro, all'inizio, chi sia il protagonista, in quale ambiente si muova e quali oggetti incontri sulla sua strada. È come se l'autore volesse usare questa vaghezza come una metafora della vita.

Il racconto, metaforico, descrive il viaggio - fisico o mentale: al lettore l'ardua sentenza - di una curiosa formica verso più ampi orizzonti e illimitati confini, lontano dalla quotidiana meschinità che lei mal sopporta e, anzi, detesta. Questo sforzo la porterà a varcare una dimensione superiore, racchiusa in un'atmosfera di misticismo e indicibilità, finché incontrerà il mondo onirico e la sua vita si intreccerà irreparabilmente con ques'ultimo. Ma cosa sta realmente succedendo alla formica? È questa la domanda a cui la formica - e l'autore - cercano di rispondere, invitando a recuperare in se stessi, e non al di fuori, il senso della propria esistenza.