La Camera Rosa

La villetta non è mutata, una vernice giallognola pallida negli anni trascorsi ha aggiunto qualche pagliuzza d'oro: il vento marino incendiario, c'è qualcosa in quelle luci ovvero la tenebra si svasa attorno a una sagoma nera solida, i tratti duri della ganascia, sono io. Ho scelto, per la prima ricognizione, la notte, in maniera che per caso ci si possa rammentare di me in piena luce sfacciato, fiero d'una corporatura possente. A quel tempo nessuno prestava interesse alle...
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La villetta non è mutata, una vernice giallognola pallida negli anni trascorsi ha aggiunto qualche pagliuzza d'oro: il vento marino incendiario, c'è qualcosa in quelle luci ovvero la tenebra si svasa attorno a una sagoma nera solida, i tratti duri della ganascia, sono io.
Ho scelto, per la prima ricognizione, la notte, in maniera che per caso ci si possa rammentare di me in piena luce sfacciato, fiero d'una corporatura possente. A quel tempo nessuno prestava interesse alle commistioni senza esito, la mia adiacenza alle loro vite raffigurando un fenomeno tra gli altri, nel quale non prevedere nessun secondo fine. Poi un signore così distinto, padre di famiglia non più giovane anzi appesantito dall'età e riflessivo, molto riservato. Una sicurezza per tutti i bagnanti, l'estate può sviare.
Mi limito alla passeggiata conservando una certa distanza dalla villetta, quasi da guardiano. Certo tra poco la pervicacia del mio tragitto verrà flessa nelle loro iridi arse dai raggi solari come se rappresentassi un miraggio ambiguo, il corpo lievemente dotato d'un rilievo materiale contro la piattezza d'un paesaggio cinereo selvaggio, sterrati e macchioni di fichidindia nei pressi della spiaggia deserta.