La Mediazione Come Soluzione Nelle Separazioni Conflittuali per la Tutela Dei Minori Compendio Di Psicologia Della Mediazione |
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Author:
| Turiello, Maria Pia |
ISBN: | 979-8-6964-6923-2 |
Publication Date: | Oct 2020 |
Publisher: | Independently Published
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Book Format: | Paperback |
List Price: | USD $17.74 |
Book Description:
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La mediazione è un percorso che la coppia decide di comune accordo di intraprendere per superare il conflitto presente alimentato dalla decisione della separazione ma soprattutto per tutelare i figli esposti e strumentalizzati come se fossero oggetti da usare per i propri fini. Se quasi cinquant'anni fa il giurista Arturo Carlo Jemolo, con espressione che fece epoca, sosteneva che «la famiglia è un'isola che il mare del diritto dovrebbe limitarsi a lambire», è oggi evidente come la...
More DescriptionLa mediazione è un percorso che la coppia decide di comune accordo di intraprendere per superare il conflitto presente alimentato dalla decisione della separazione ma soprattutto per tutelare i figli esposti e strumentalizzati come se fossero oggetti da usare per i propri fini. Se quasi cinquant'anni fa il giurista Arturo Carlo Jemolo, con espressione che fece epoca, sosteneva che «la famiglia è un'isola che il mare del diritto dovrebbe limitarsi a lambire», è oggi evidente come la prassi giuridica, in tema di separazione coniugale, divorzio e affidamento dei figli minori abbia invece contribuito non poco a sommergerla: la nostra società ha costruito, sulla conflittualità delle coppie che si separano, un sistema ipertrofico di norme e di attività giurisdizionale che, lungi dall'aver risolto tale conflittualità, la alimenta e la rigenera. Giustiniano nel 533 definiva la Giurisprudenza ("iuris prudentia") come la «conoscenza delle cose divine e di quelle umane, la scienza del giusto e dell'ingiusto» (D. 1.1.10). Tradotta in termini moderni, la Giurisprudenza è, o dovrebbe essere, Scienza del Diritto, inteso come l'insieme delle regole di comportamento indispensabili a ogni comunità umana per sopravvivere, svilupparsi e raggiungere condizioni di vita sempre migliori, regolando la natura di vari comportamenti sociali ed economici. Ma in una relazione che finisce, il conflitto non è regolabile con norme imposte dall'esterno: la relazione si sviluppa all'interno di un sistema "circolare", dove torti e ragioni hanno natura ricorsiva, in quanto non è mai possibile stabilire esattamente dove si collochi la causa che determina lo svolgimento della relazione in modo non soddisfacente. Il diritto è invece un sistema "lineare", che, presupponendo una causa e un effetto del conflitto, "deve" individuare a chi assegnare la ragione e a chi il torto. Inevitabilmente, ogni decisione giuridica si inserisce nella circolarità della relazione, alimentando il conflitto (e il conseguente, ulteriore, ricorso al giudice) in maniera esponenziale. L'impatto delle pronunce dei giudici sulla vita emozionale e sul benessere psichico delle persone è certamente una dimensione ancora oggi sottovalutata, quando non del tutto ignorata, da tutti gli operatori addetti al sistema, giudici, avvocati consulenti e dagli stessi utenti della giustizia. Ignorare tale dimensione psicologica produce le conseguenze più gravi quando al sistema giudiziario è chiesto di decidere, tra due genitori in conflitto per l'affidamento dei figli nati dall'unione, a quale dei due dare "ragione", escludendo inevitabilmente l'altro non solo dalla potestà e dalla quotidianità con i figli, che si troveranno così "orfani di vivi", ma soprattutto da legami essenziali e fondanti per lo sviluppo e l'espressione del sé.