La Storia Segreta Della Corte Di Giustiniano |
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Translator:
| Lembo, Nicola |
Author:
| di Cesarea, Procopio |
ISBN: | 979-8-7784-1809-7 |
Publication Date: | Dec 2021 |
Publisher: | Independently Published
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Book Format: | Paperback |
List Price: | USD $8.16 |
Book Description:
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La
"Storia Segreta" è una vera e propria chronique scandaleuse della corte bizantina dal 549-562. Giustiniano e Teodora, Belisario e sua moglie Antonina, sono dipinti nei colori più neri. Belisario, che è trattato con la minima severità, è tuttavia rappresentato come debole e avaro, capace di qualsiasi meschinità per conservare il favore della Corte e dei suoi comandi militari, che gli offrivano l'opportunità di accumulare enormi ricchezze. Quanto ad Antonina e Teodora, le...
More DescriptionLa "Storia Segreta" è una vera e propria chronique scandaleuse della corte bizantina dal 549-562. Giustiniano e Teodora, Belisario e sua moglie Antonina, sono dipinti nei colori più neri. Belisario, che è trattato con la minima severità, è tuttavia rappresentato come debole e avaro, capace di qualsiasi meschinità per conservare il favore della Corte e dei suoi comandi militari, che gli offrivano l'opportunità di accumulare enormi ricchezze. Quanto ad Antonina e Teodora, le rivelazioni della "Storia Segreta" mostrano un misto di delitto e dissolutezza non meno orribile di quello mostrato da Messalina.
Giustiniano è rappresentato come un mostruoso tiranno, allo stesso tempo astuto e stupido, "come un asino", nelle parole dello storico, e come l'uomo più malvagio che sia mai vissuto. L'autore dichiara che lui e sua moglie sono spiriti o demoni, che hanno assunto la forma di esseri umani per infliggere all'umanità i mali più grandi possibili.
"Ho già descritto le sorti dei Romani nelle loro guerre fino ai giorni nostri, assegnando per quanto possibile la descrizione degli eventi ai loro tempi e luoghi propri. Quanto segue non sarà disposto con la stessa esattezza, ma tutto sarà scritto come avvenne per tutta l'estensione dell'impero romano. La ragione di ciò è che non sarebbe stato opportuno per me descrivere completamente questi eventi mentre quelli che erano i loro autori erano ancora in vita; perché, se l'avessi fatto, non avrei potuto sfuggire all'attenzione della moltitudine di spie, né, se fossi stato scoperto, avrei potuto evitare una morte orribile."
"Man mano che le bambine crescevano, la madre le mandava subito sulla scena, perché erano belle ragazze. Non le ha mandate tutte in una volta, ma come ognuna è arrivata all'età adatta a farlo.
La maggiore, Comito, era già diventata una delle prostitute più celebri del suo tempo.
Teodora, la successiva, era vestita con una tunica con le maniche, come quella che indosserebbe una schiava, e serviva sua sorella portando sulle spalle lo sgabello in cui era solita sedersi in pubblico. Teodora era ancora troppo giovane per avere rapporti con un uomo alla maniera delle donne, ma soddisfaceva le passioni innaturali di certi disgraziati, anche gli schiavi più vili, che seguivano i loro padroni a teatro e si divertivano con questa infamia. Rimase per qualche tempo anche in un bordello, dove praticò questa odiosa forma di vizio.
Ma appena raggiunta l'età della pubertà, essendo bella, sua madre la mandò nella compagnia teatrale, e lei divenne subito una semplice meretrice, come la chiamavano i vecchi; perché non era né una musicista né una ballerina, ma semplicemente si prostituiva a tutti quelli che incontrava, abbandonando ogni parte del suo corpo alla dissolutezza.
Stimolava i suoi amanti con scherzi lascivi e inventava continuamente nuove posizioni di coito, per cui conquistava completamente i cuori di tutti i libertini; perché non aspettava di essere sollecitata da nessuno che incontrava, ma lei stessa, con scherzi e gesti, invitava tutti quelli in cui si imbatteva, specialmente i ragazzi imberbi.
Andò a tali estremi abusi da far diventare la sua faccia quello che sono le parti intime della maggior parte delle donne.
Non si è mai arresa in questi trasporti, perché spesso andava a una cena alla quale ciascuno pagava la sua parte, con dieci o più giovani nel pieno vigore della loro età e praticavano la dissolutezza, e passava la notte con tutti loro. Quando erano tutti esausti, andava dai loro servi, anche trenta, e fornicava con ciascuno di loro. Sebbene ricevesse il maschio in tre orifizi, tuttavia si lamentava della Natura per non aver allargato il passaggio dei suoi seni, per poter escogitare una nuova forma di coito anche in quella parte della sua persona."