Leonardo a Milano Opere Realizzate o Presenti a Milano Di Leonardo o Dei Discepoli |
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Author:
| Ongaro, Maurizio |
ISBN: | 978-1-0783-8993-8 |
Publication Date: | Jul 2019 |
Publisher: | Independently Published
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Book Format: | Paperback |
List Price: | USD $51.00 |
Book Description:
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PrefazioneLeonardo da Vinci rimase a Milano dal 1482 al 1500. In pratica nel decennio a cavallo con la Scoperta dell'America. Poi vi ritornò dal 1508 fino al 1513. Non stiamo qua a riepilogare il tutto, perché ci sarebbe spazio per un'apposita enciclopedia: anzi, direi che su Wikipedia la voce Leonardo è esauriente e ben fatta.Soffermiamoci però su le opere, spesso misconosciute, che son rimaste a Milano.Prima però una precisazione: quando si parla di opere attribuite a Leonardo o alla...
More DescriptionPrefazioneLeonardo da Vinci rimase a Milano dal 1482 al 1500. In pratica nel decennio a cavallo con la Scoperta dell'America. Poi vi ritornò dal 1508 fino al 1513. Non stiamo qua a riepilogare il tutto, perché ci sarebbe spazio per un'apposita enciclopedia: anzi, direi che su Wikipedia la voce Leonardo è esauriente e ben fatta.Soffermiamoci però su le opere, spesso misconosciute, che son rimaste a Milano.Prima però una precisazione: quando si parla di opere attribuite a Leonardo o alla sua scuola, praticamente si parla di lavori di equipe. Sia perché all'epoca si usava, sia perché Leonardo era eclettico e distratto da tutta un'altra serie di cose, come ormai abbiamo appreso, per cui considerava il doversi soffermare continuamente alla realizzazione di un'opera una specie di jattura. Si hanno testimonianze, ad esempio per la realizzazione del Cenacolo, in cui Leonardo o lavorava sino a scordarsi di mangiare, oppure arrivare al luogo del Cenacolo verso mezzogiorno, dava due pennellate e se ne andava via... E questo vuol dire una sola cosa: che attribuire ESATTAMENTE un quadro a Leonardo necessita di indagini supportate da fonti, materiali e strumenti scientifici che a confronto CSI Las Vegas sembrano dilettanti con il Piccolo Chimico. Il motivo è semplicissimo. Dato un quadro, se attribuito ad un allievo di Leonardo, ha un prezzo (decisamente importante). Se è di "Scuola Leonardesca", si aggiunge uno zero al valore. Se viene considerato di Leonardo, se ne aggiunge un altro. E possiamo comodamente affermare che i quadri e le opere di Leonardo siano quelle più quotate al mondo, le cui quotazioni raggiungono cifre astronomiche. Per cui, in caso di attribuzione di opere di Leonardo, il dubbio o fallimento non è contemplato. Anche perché il rischio di prender una cantonata è altissimo e, paradossalmente, se si attribuisce correttamente un'opera a Leonardo direi che è tutto nella norma, compresa la parcella.Ma se solo si prende una cantonata è finita! Non solo si verrà condannati per i resto dell'esistenza a girare con un sacchetto di carta con solo i due buchi per gli occhi per non farsi riconoscere, ma si perde tutto: credibilità, futuro, fama, professionalità etc. etc. Valga per tutti l'ormai famoso caso dell'errata attribuzione del Il ritrovamento delle sculture di Modigliani. Oltretutto le possibilità di copie e plagio (per non parlare dei falsari dei cinque secoli successivi) sono tantissime. Sin dall'epoca era facilissimo che un committente volesse una copia di un quadro appena realizzato, vedasi il caso della Vergine delle Rocce, oppure altri artisti coevi che, ammirati, copiarono le opere di Leonardo, con piena stima ed ammirazione. (vedasi ad esempio le varie copie del Cenacolo sparse ora per tutto il mondo, ma presenti anche a Milano, come vedremo).Così, con il tempo, ci son stati casi ed esempi storici di attribuzioni a Leonardo contestate, recentemente quella del caso del Testamento di Cragnotti. Diverso è il caso dei disegni: oltre che essere facilmente trasportabili, sappiamo che Leonardo lasciò un'immensa serie di fogli manoscritti: "Oggi esistono oltre 8.000 fogli di appunti (più di 16.000 pagine) con molte decine di migliaia di disegni lasciati da Leonardo, ma si ritiene che siano solo una piccola parte di ciò che ha scritto e disegnato. Alcuni pensano che abbia scritto 60.000, forse 100.000 pagine, ormai perdute." Per cui è facile che emergano disegni, apocrifi o non.Ma tutto ciò a noi interessa relativamente. Essendo noi amanti del bello ci pasciamo della bellezza delle opere di Leonardo, siano esse attribuite a Lui, alla sua Scuola oppure ai suoi Allievi, sparse per Milano.MAURIZIO "OM" ONGARO