Onanie

La trama non è l'essenza animatrice del libro, non è il fulcro di sviluppo narrativo. Il lettore che si aspetta un filo conduttore avvincente, commovente, emozionante potrebbe restare deluso: non esiste una trama da seguire. La prosa del romanzo è impegnata prevalentemente nella descrizione di alcune figure e caratterialità umane. Persone dai tratti conflittuali, controversi, contraddittori, nevrotici, paranoici. Lo spazio narrativo è pervaso da sfumature di cinismo, distacco,...
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La trama non è l'essenza animatrice del libro, non è il fulcro di sviluppo narrativo. Il lettore che si aspetta un filo conduttore avvincente, commovente, emozionante potrebbe restare deluso: non esiste una trama da seguire. La prosa del romanzo è impegnata prevalentemente nella descrizione di alcune figure e caratterialità umane. Persone dai tratti conflittuali, controversi, contraddittori, nevrotici, paranoici. Lo spazio narrativo è pervaso da sfumature di cinismo, distacco, debolezze umane ed eccessi. Lo scrittore si concentra, si dilunga in frasi interminabili, si perde e ci si perde nella descrizione dei suoi personaggi, primi piani, finestre sull'animo umano, da cui il titolo. La trama, affidata al caso e mai progettata, è la banale occasione, l'opportunità, per descrivere i personaggi che aleggiano tra le pagine del romanzo. Pagine che potranno non piacere ovvero rivelarsi un incontro inatteso. Il lettore si discosterà dal libro fin dalle prime pagine o ci si ritroverà. Nessun filo narrativo da seguire, solo probabile sintonia istintiva.