Quello Che Resta

A ventidue anni aveva già una ventiquattrore, un abito firmato, giacca, cravatta e scarpe rigorosamente di marca. Ogni mattina si svegliava e pensava che avrebbe potuto essere una persona migliore, poi si passava le mani sul volto, scostava i capelli e scacciava quel pensiero, che sarebbe tornato soltanto in tarda nottata, prima di riprendere di nuovo sonno. Aveva sempre avuto tutto, ma non era mai stato veramente e profondamente felice. Aveva rifuso tutti i desideri e le tentazioni...
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A ventidue anni aveva già una ventiquattrore, un abito firmato, giacca, cravatta e scarpe rigorosamente di marca. Ogni mattina si svegliava e pensava che avrebbe potuto essere una persona migliore, poi si passava le mani sul volto, scostava i capelli e scacciava quel pensiero, che sarebbe tornato soltanto in tarda nottata, prima di riprendere di nuovo sonno. Aveva sempre avuto tutto, ma non era mai stato veramente e profondamente felice. Aveva rifuso tutti i desideri e le tentazioni per approdare finalmente in un porto sicuro, ma le sue navi avevano buttato l'ancora troppo presto, troppo velocemente... così quella che in lontananza poteva sembrare una Itaca tanto desiderata divenne in pochi anni Alcatraz. Una prigione fatta di quotidiana mediocrità, sorrisi ipocriti e scintillanti. Inaugurazioni di locali, firme di contratti, valigie piene per metà, aerei sterili, partenze, arrivi e tradimenti. Eppure Michele non avrebbe mai creduto che sarebbe arrivato a quel punto, non avrebbe mai immaginato che avrebbe smesso di amare sua moglie, che sarebbe caduto in silenzi di desolante solitudine ogni notte. Era lei un tempo la sua Itaca, la sua Jacqueline dal tailleur rosa Chanel. Era lei adesso la sua estranea prigione, iniziava a conoscere l'ombra delle sue spalle nella notte e il suo profumo iniziava a nausearlo. Come era arrivato a quel punto? Quando? Quando era iniziato tutto? Quando aveva iniziato a preferire le cene di lavoro alla compagnia della sua donna? Quando aveva iniziato a parlare ai suoi clienti come a degli amanti e ai suoi amici come a dei clienti?
Non sapeva darsi una risposta. Tra le mani stringeva la lettera che aveva sfilato poco prima dalla cassetta della posta e che forse poteva essere l'epilogo, ma ancora non sapeva spiegarsi quando nella sua vita avesse scelto di aggrapparsi a un solido scoglio, accontentandosi di un territorio conosciuto, piuttosto che navigare verso l'ignoto.
Fu così che una mattina di novembre, il giorno del suo trentesimo compleanno, accostò la sua Mercedes sul ciglio di una strada di campagna.
Doveva recarsi da un cliente importante, ma spense il motore, chiuse gli occhi e iniziò a ricordare. Fuori pioveva.

Libro già edito nell'Aprile 2011, finalista del premio letterario Jacques Prevèrt 2009.