Rovine Di Stelle

La prima guerra mondiale narrata nella sua realistica crudezza. Dall'interventismo e il pacifismo dei cittadini prima dell'entrata in campo dell'Italia alle tragedie e agli orrori che ne sono conseguiti, non solo per chi partì, ma anche per chi restò in trepidante attesa del ritorno di un amato figlio, consapevole dei rischi in cui era stato assurdamente trascinato. La tragedia dei mancati ritorni, ma anche dei ritorni a casa stravolti dagli orrori osservati, incapaci ormai di...
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La prima guerra mondiale narrata nella sua realistica crudezza. Dall'interventismo e il pacifismo dei cittadini prima dell'entrata in campo dell'Italia alle tragedie e agli orrori che ne sono conseguiti, non solo per chi partì, ma anche per chi restò in trepidante attesa del ritorno di un amato figlio, consapevole dei rischi in cui era stato assurdamente trascinato. La tragedia dei mancati ritorni, ma anche dei ritorni a casa stravolti dagli orrori osservati, incapaci ormai di riprendere una vita che possa definirsi tale. Corpi dilaniati e menti straziate, Rovine di stelle è un lungo, accorato appello al pacifismo, senza retorica, senza ricorrere a immagini cruente, perché l'assurdità e la crudeltà della guerra non ne hanno bisogno; è sufficiente entrare in empatia in quel ragazzo che parte, in quella madre terrorizzata, in quel ragazzo che non torna e, se torna, non sarà mai più lo stesso di una volta. La tragedia dei più, la fortuna di pochi, capaci d'arricchirsi con le forniture militari, motivo in più per odiare la guerra, ma non ce n'è bisogno, a Enrichetta Capecelatro basta narrarci le vicende di Onorato, di Sara e di Maria Antonia, tre sopravvissuti, ma tre vittime anch'esse.

Enrichetta Capecelatro nacque a Torino nel 1863 da una nobile famiglia napoletana, amica di Antonio Ranieri, Antonio Fogazzaro, Alessandro Manzoni e Niccolò Tommaseo. Trasferitasi a Firenze, allora capitale d'Italia, studiò sotto Giambattista Giuliani, uno dei più grandi dantisti dell'Ottocento, che le insegnò la letteratura. Nel 1885 la Capecelatro si sposò a Napoli con Riccardo Carafa, conte di Ruvo, duca di Andria e senatore del Regno nel 1904. Nel 1892 entrò a far parte dell'Accademia Pontaniana. Iniziò a scrivere all'età di sedici anni componendo poesie, poi raccolte in più pubblicazioni con il medesimo titolo di Rime. Scrisse anche romanzi, molti dei quali direttamente in francese. Rovine di stelle fu il romanzo che ebbe il maggior successo al momento della pubblicazione. Tradusse anche autori russi come Tolstoj, Gogol', Dostoevskij, Čechov e Puskin, firmandosi con lo pseudonimo Duchessa d'Andria. Morì nella città partenopea il 5 marzo 1941.