Salopette

In questa smaccatissima parodia del celebre dramma "Salomé" di Oscar Wilde - già sottoposto, tra gli anni '60 e '70 del Novecento, alla rilettura barocco-lisergica di Carmelo Bene, prima a teatro e poi al cinema - un non meglio identificato «Her l'Antipatico, tetrarca di Craneland», all'interno della propria reggia magnificente è ossessionato nonché turbato dal pensiero di Judy, figlia della sua concubina Lora. La giovinetta sembra a sua volta subire il fascino malato del carismatico...
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In questa smaccatissima parodia del celebre dramma "Salomé" di Oscar Wilde - già sottoposto, tra gli anni '60 e '70 del Novecento, alla rilettura barocco-lisergica di Carmelo Bene, prima a teatro e poi al cinema - un non meglio identificato «Her l'Antipatico, tetrarca di Craneland», all'interno della propria reggia magnificente è ossessionato nonché turbato dal pensiero di Judy, figlia della sua concubina Lora. La giovinetta sembra a sua volta subire il fascino malato del carismatico WD l'immaginifico, un disegnatore popolarissimo fatto rapire da Her e recluso nelle segrete del palazzo. È quindi un susseguirsi di dialoghi surreali e deliranti metafore fra questi personaggi e altri secondari, ospiti della reggia. In particolare, WD scaglia oscuri anatemi alla Nostradamus contro i suoi carcerieri, che pure non paiono inquietarsi più di tanto. Almeno finché il tetrarca non chiede a Judy di disegnare per lui: è disposto a darle qualunque cosa, se lei lo farà. Inizialmente riluttante, e per giunta spinta dalla madre a declinare, alla fine la ragazza acconsente: si fa portare tutto l'occorrente e abbozza a matita delle figure. Però in cambio vuole qualcosa che appartiene all'uomo, e che egli ama morbosamente più di tutto... Pertanto, pur consapevole d'essere indegno di cotanta compagnia - i succitati O.W e C.B. - anch'io, come da antica consuetudine europea, mi faccio nano sulle spalle di giganti. Nella vertiginosa speranza di non cascare di sotto (E.R.).