Scintille Di Fuoco Una Graphic Novel per Contrastare la Violenza Di Genere |
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Author:
| PANCIROLI, Alberto PANCIROLI, Jacopo |
ISBN: | 979-8-3595-5982-9 |
Publication Date: | Oct 2022 |
Publisher: | Independently Published
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Book Format: | Paperback |
List Price: | USD $11.60 |
Book Description:
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La
graphic novel che state per sfogliare nasce in un modo piuttosto singolare. Proviene infatti da un capitolo di un libro. Il libro in questione si intitola
Tre[1], e narra le vicende di una donna curda, maltrattata, umiliata e quasi uccisa dal marito per venticinque anni,
ininterrottamente. Questa donna, emigrata in Italia negli anni '80, senza sapere una parola della lingua del nostro paese, senza poter contare sull'aiuto di nessuno e, frequentemente,...
More DescriptionLa graphic novel che state per sfogliare nasce in un modo piuttosto singolare. Proviene infatti da un capitolo di un libro. Il libro in questione si intitola Tre[1], e narra le vicende di una donna curda, maltrattata, umiliata e quasi uccisa dal marito per venticinque anni, ininterrottamente. Questa donna, emigrata in Italia negli anni '80, senza sapere una parola della lingua del nostro paese, senza poter contare sull'aiuto di nessuno e, frequentemente, chiusa a chiave in casa, è riuscita infine a denunciare il marito e ad allontanarlo da sé e dai suoi tre figli. Tre, narra la storia di Nalin, questo il nome della protagonista, e le sue "tre vite", dalla sua infanzia fino alla sua attuale situazione di donna libera che ha ritrovato la stima di sé e una debordante voglia di vivere.
Ma nel libro viene narrata anche la breve storia di un'altra donna, le sue vicende circolavano tra i villaggi curdi più di mezzo secolo fa. Di questa seconda donna abbiamo un nome: Arjin e la sua vicenda era comune a molte altre donne, di quei luoghi e in quell'epoca. La graphic novel parla di lei.
Ciò che accomuna Arjin a diverse altre donne curde nel periodo narrato è il fatto che sono morte. Uccise dai loro mariti o parenti stretti. Femminicidi che non hanno mai trovato giustizia perché, in quell'epoca e in quei luoghi, un uomo poteva uccidere la propria moglie, poteva inscenare un suicidio (spesso per impiccagione, per nascondere, anche se non era necessario, i segni lasciati sul collo della vittima) e seppellirla il giorno dopo, senza che un medico o l'autorità giudiziaria confermassero l'accaduto o venissero a svolgere gli accertamenti medico-legali più elementari.
In altre parole la storia di Arjin mostra una realtà, fortunatamente non più in uso, in cui un uomo aveva un potere decisionale sulla vita della propria consorte pressoché illimitato, con una sorta di accettazione silente degli altri membri del villaggio, che spesso sapevano cosa era realmente successo ma non ne facevano parola con nessuno, in virtù di una "consuetudine" che non trovava particolari obiezioni da parte degli abitanti del villaggio.
La storia di Arjin è particolarmente triste perché la sua vita si è spezzata dopo pochi giorni di matrimonio. Non abbiamo sufficienti informazioni per sapere cosa sia successo tra lei e il suo sposo. Quello che sappiamo di certo è che Arjin ritenne che, dopo pochi giorni dalle nozze, la morte fosse preferibile a quella brevissima parentesi di vita coniugale e che, di conseguenza, lasciarsi cadere nel fiume in pieno inverno fosse una dolce morte.
Il ringraziamento principale va a una donna che ha vissuto violenze e maltrattamenti per venticinque anni. È grazie al suo bisogno di narrare che siamo venuti a conoscenza della sua storia e della protagonista di questa Graphic Novel. Questa donna ha potuto riprendere fiducia in sé stessa e nel mondo anche grazie ad una struttura di accoglienza che, con pazienza, l'ha sostenuta nell'impresa di ricostruire quei frammenti di sé che faticavano a restare uniti. La casa rifugio dove è stata accolta fa parte di un'ampia rete di case per donne maltrattate che fanno parte della Cooperativa Sociale "La Grande Casa" di Sesto S. Giovanni.
Una parte del ricavato della Graphic Novel sosterrà le realtà d'accoglienza di Grande Casa per donne che hanno subito violenza.
[1] Alberto Panciroli, Lorena Spohr, Tre. Una storia di violenza e rinascita, Bookabook, Milano, 2020.