Sull'esercizio Arbitrario Delle Proprie Ragioni con Violenza Sulle Cose Ed Alle Persone

Il presente saggio di Diritto Penale si intitola "Sull'esercizio arbitrario delle proprie ragioni" e riguarda il delitto previsto e punito dagli articoli 392 e 393 del Codice penale vigente. Si è sentita forte l'esigenza di riproporre uno studio su questo argomento anche perché da più parti si parla di forti operazioni di depenalizzazione e di modifiche al Codice penale che, per la verità, risale al 1930 e taluno sostiene non essere in linea con la nostra Costituzione Repubblicana del...
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Il presente saggio di Diritto Penale si intitola "Sull'esercizio arbitrario delle proprie ragioni" e riguarda il delitto previsto e punito dagli articoli 392 e 393 del Codice penale vigente. Si è sentita forte l'esigenza di riproporre uno studio su questo argomento anche perché da più parti si parla di forti operazioni di depenalizzazione e di modifiche al Codice penale che, per la verità, risale al 1930 e taluno sostiene non essere in linea con la nostra Costituzione Repubblicana del 1948, essendo nato sotto l'impero del precedente Statuto Albertino, concesso dal Re Carlo Alberto al suo popolo del Regno di Piemonte e Sardegna, stato preunitario, in data 4 marzo 1848. Anche se il testo normativo ed il suo complessivo impianto è oggettivamente ancora molto valido, come riconosciuto da molti in dottrina ed in giurisprudenza. Invece di un'opera di destrutturazione e piccole modifiche, che non fa che riempiere di vuoti e lacune e disassesta, disarticolandolo, l'impianto del Codice attuale, non si addiviene, benché se ne sia parlato e se ne parli tanto, però, ad un'opera di riscrittura completa di un nuovo Codice penale, come sarebbe estremamente auspicabile per ragioni di ordine se non altro sistematico. Opera che merita la nuova società italiana, repubblicana e democratica, sorta dalla Seconda guerra mondiale e figlia della Resistenza.