Come la Marea |
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Author:
| D'Amato, Giuseppina |
Series title: | Consolazione Ser. |
ISBN: | 978-1-0815-9862-4 |
Publication Date: | Jul 2019 |
Publisher: | Independently Published
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Book Format: | Paperback |
List Price: | USD $13.04 |
Book Description:
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Il romanzo Come la marea: l'anacronismo dell'amore di Giuseppina D'Amato indaga i misteri della relazione sentimentale oltre i limiti spazio-tempo. Natalie Lamourson, donna di successo e stimata ricercatrice universitaria, insegue il vero amore e il senso profondo della poesia. Però i suoi amori vanno e vengono incostanti e senza forma, come la marea. Un sogno ricorrente la trasporta in un suggestivo maniero e in un'altra epoca. Nottetempo, una misteriosa fanciulla emerge dalle...
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Il romanzo Come la marea: l'anacronismo dell'amore di Giuseppina D'Amato indaga i misteri della relazione sentimentale oltre i limiti spazio-tempo. Natalie Lamourson, donna di successo e stimata ricercatrice universitaria, insegue il vero amore e il senso profondo della poesia. Però i suoi amori vanno e vengono incostanti e senza forma, come la marea. Un sogno ricorrente la trasporta in un suggestivo maniero e in un'altra epoca. Nottetempo, una misteriosa fanciulla emerge dalle cortine del XVII secolo e la chiama a sé. Un tradimento la spinge a fuggire in Bretagna, là si stabilisce in un paese ai margini della foresta di Keroual. L'istinto la conduce a un castello diroccato, forte la sensazione che il luogo sia il fulcro del suo avvenire e la risposta ai suoi dubbi esistenziali.
INCIPIT
Natalie sedeva in mezzo al letto di ferro battuto avvolta fra le coperte, la schiena arcuata e rigida, il busto ripiegato su se stesso in una posa statica e tesa. Sembrava una statua scolpita nell'atto di contrarsi nella pena. Il pallido corpo, venato di sfumature bluastre, ricordava i marmi più rari; il candore sfidava la purezza della sodalite. L'improvvisa frescura autunnale l'aveva colta impreparata e la rendeva intorpidita e indolente. Rabbrividì. Accostò le gambe al ventre. Desiderò rimanere immobile e si arrotolò nel tepore delle lenzuola, coprendosi anche la testa, i sensi infiacchiti. Le uniche percezioni venivano dalla vista e dal tatto: i cigli socchiusi scrutavano il vuoto, e la pelle fremeva. La pigrizia, il tepore e la voluttà le fecero emettere un languido sospiro. Trafitta da un improvviso e intenso brivido, si strinse a sé. Avvertì il proprio calore. Lo assaporò. Rimase a lungo racchiusa come una crisalide. Quando si scosse, cercò una posizione più comoda. Si trascinò all'indietro sul materasso, facendo leva sulle braccia. Afferrò i guanciali e li sistemò dietro di sé. Distese il tronco, appoggiò la testa sui cuscini, e chiuse le ciglia; l'ultima tensione, che bloccava il collo, si sciolse. Rimase alcuni attimi persa nella beatitudine del silenzio vuoto. Non un rumore proveniva dalle numerose stanze del castello. Neppure un suono estraneo filtrava nella penombra rassicurante e terapeutica dell'antica dimora. Un leggero fremito d'angoscia la distolse da quell'inconsueto oblio. Trasse le lenzuola fin sul mento. Si avvolse ancora dolente nella trapunta calda e si sentì sollevata. Finalmente, il dorso indolenzito non faceva più male. Nell'ampio letto, appartenuto a chissà quale antenata, prese a fantasticare. L'evocazione immaginaria la riportò indietro, e i remoti anni dell'adolescenza riaffiorarono. A quel tempo, le circostanze dell'esistenza le sembravano terribilmente complicate. Ogni evento era penoso. Tutto era già accaduto.